Prima di entrare in una famiglia bisogna conoscersi, capire se si può stare bene insieme. La Collina non fa eccezione. Per esservi accolti bisogna seguire un percorso che si articola in diversi passi:

lo stesso detenuto contatta, tramite l’educatore dell’istituto di pena in cui è recluso, gli operatori del Servizio sociale territoriale o del Ministero della Giustizia, che valutano la sua richiesta di essere accolto in Comunità.

il servizio che prende in carico la richiesta la formalizza per iscritto e ce la invia, allegando le relazioni con le informazioni anagrafiche, familiari, scolastiche, sociali, sanitarie e giudiziarie del ragazzo.

ricevuta la richiesta formuliamo una prima valutazione sull’opportunità dell’inserimento. In questa fase potranno essere effettuati incontri con gli operatori, i familiari o i titolari della potestà genitoriale.

se la valutazione è positiva, diamo avvio all’inserimento vero e proprio, che si articola nelle due fasi seguenti.

Fase di conoscenza

In questa fase si ha il primo contatto tra il ragazzo e la Comunità. Il giovane sperimenta lo stile di vita comunitario e si fa un’idea precisa delle regole che ne governano il funzionamento.

Il primo passo è un incontro tra il Servizio territoriale o ministeriale che ha preso in carico la richiesta del ragazzo e l’équipe dei nostri operatori.

Segue un dialogo con i familiari o le altre figure significative per il giovane.

Poi si svolge un colloquio con il ragazzo, che viene ospitato in Comunità per un primo soggiorno (un giorno).

Se le condizioni sono favorevoli, il ragazzo può tornare in Comunità per altri tre soggiorni di durata crescente (due, quattro, otto giorni).

Al termine di questi soggiorni si svolge un incontro di valutazione tra l’équipe della Comunità e il servizio che ha fatto pervenire la richiesta.

Fase di pre-accoglienza

La conoscenza reciproca tra il ragazzo e la Comunità si approfondisce. Il ragazzo può soggiornare in Collina per tre mesi e partecipa a pieno titolo alla vita comune.

In quest’arco di tempo si svolge una verifica intermedia in relazione ai bisogni, agli obiettivi, alle azioni e alle risposte del ragazzo al percorso comunitario. In seguito si svolge una riunione che ha il compito di valutare l’eventuale inserimento stabile del giovane. Si definiscono sia il progetto educativo individualizzato (PEI) che le ipotesi di futuro svincolo dalla Comunità e si concordano ruoli e compiti con i servizi coinvolti.