Nella nostra attività non incontriamo “casi umani”, ma persone in difficoltà.

Quelle difficoltà non esauriscono però l’identità e la storia delle persone: sono solo un aspetto della loro umanità, intessuta di sogni e di paure, di sofferenze e di speranze.

Perché possano andare oltre, offriamo ai ragazzi un percorso che si sviluppa attraverso il lavoro e la vita in comune. Ogni giovane accolto è posto al centro di un progetto educativo individuale (PEI), che si concretizza in un periodo compreso tra i 18 e i 24 mesi. In quest’arco di tempo il ragazzo si allontana dalle relazioni disfunzionali, elabora le proprie difficoltà e sofferenze e impara a confrontarsi con se stesso e con gli altri. Sperimentandosi in nuove modalità relazionali e in stili di vita nuovi e più funzionali al suo benessere psicofisico, rimodula il proprio rapporto con la famiglia di origine e acquisisce la capacità di gestire le emozioni e controllare l’eventuale impulsività e aggressività.

In prospettiva dello svincolo dalla Comunità e del reinserimento sociale, il giovane è messo nella condizione di acquisire competenze sociali e abilità funzionali alla gestione di sé.

Inoltre è guidato a una formazione scolastica o professionale e incoraggiato a coltivare interessi e passioni. Le attività che proponiamo comprendono sia azioni individuali che di gruppo, tutte gestite in una dimensione familiare. In particolare i ragazzi:

  • organizzano e gestiscono i propri spazi e la propria camera;
  • preparano i loro pasti secondo le necessità individuali, nel rispetto di un modello nutrizionale equilibrato e sano;
  • vengono accompagnati nel percorso formativo, cioè frequentano la scuola o lavorano;
  • organizzano il proprio tempo libero in funzione delle necessità comunitarie e personali.

Oltre a questo nucleo di base la Comunità offre:

  • consulenze ai familiari sulla gestione delle relazioni educative;
  • accompagnamento alla mediazione con i parenti delle eventuali vittime;
  • una serie di attività complementari: sportive, psicomotorie, ludiche, artistiche, così come escursioni, riflessioni spirituali, incontri culturali, “cene comunitarie” settimanali con ospiti e tanto altro.

In Collina possono essere accolti tutti i “giovani adulti” di età compresa tra i 18 e i 25 anni cui l’autorità giudiziaria minorile e degli adulti consenta di usufruire di misure sostitutive o alternative alla detenzione e debbano completare un programma rieducativo e riabilitativo già avviato presso gli istituti di pena o altre comunità per minori.

Eccezionalmente possono essere accolti anche giovani che hanno concluso il periodo di espiazione penale ma non sono ancora del tutto responsabili e autonomi, sempre nell’ottica di favorire un loro primo reinserimento sociale. La Collina non fornisce servizi di pronta accoglienza e non garantisce “interventi urgenti”.