Nei primi quattro anni il gruppo ha portato avanti la sperimentazione unicamente su base privata e volontaristica, in una sede data in prestito da uno dei soci. I risultati positivi, e la crescente fiducia manifestata dai diversi interlocutori del mondo della Giustizia, incoraggiarono il lavoro. Con un autofinanziamento si decise così di edificare un primo nucleo abitativo autonomo in un terreno agricolo di dieci ettari che Ettore Cannavera aveva ereditato dalla famiglia e che offrì in dono all’Associazione.
Questa “nuova Collina”, situata nelle campagne di Serdiana (CA), consentì di ospitare, oltre a sei residenti, anche giovani in permesso premio dagli istituti di pena. E grazie alla preziosa collaborazione dell’associazione Oltre le sbarre Onlus, che svolgeva – e svolge – attività culturali e di animazione all’interno del carcere minorile di Quartucciu, i ragazzi poterono mantenere le relazioni costruite con i volontari nel periodo della detenzione.
Per tradurre più efficacemente in pratica uno dei principi cardine del progetto pedagogico della Collina – la responsabilizzazione tramite il lavoro – l’associazione Cooperazione e Confronto promosse nel 1998 la costituzione di una cooperativa sociale di “tipo B”, La Gariga Onlus, che in seguitò mutò la sua denominazione in Comunità La Collina Onlus. Compito di quest’ultima era ed è appunto creare opportunità di lavoro per i giovani, coltivando i terreni dell’Associazione per sostenere così un percorso di autosufficienza nella vita comunitaria.
Quella che oggi tutti conosciamo come La Collina è quindi un organismo che comprende due entità diverse: l’associazione di volontariato Cooperazione e Confronto Onlus e la cooperativa sociale Comunità La Collina Onlus, con obiettivi distinti e interconnessi.
Le vite dell’Associazione e della Cooperativa, fino a quel momento gestite su base volontaristica e privata, incontrano il settore pubblico nel 2000, quando l’Unione dei Comuni del Parteolla e del Basso Campidano, di cui fa parte anche il Comune di Serdiana (nel cui agro sorge La Collina), accoglie il progetto dell’Associazione e costruisce, con fondi regionali, una nuova struttura residenziale. Questa viene edificata su un terreno donato all’Unione dei Comuni proprio dall’Associazione, alla quale poi verrà concessa in comodato d’uso gratuito. Un passo importante e in armonia con il pensiero della Comunità, che non crede che il volontariato debba sostituirsi alle istituzioni pubbliche in un ambito che è proprio dello Stato e da questo deve essere garantito.
Con l’aumentare dei ragazzi accolti si capì che il modello organizzativo e gestionale e l’impegno volontaristico di un piccolo numero di operatori non potevano più bastare. L’Associazione decise allora di costituire un’équipe educativa autonoma. Nacque così la figura dell’”operatore di condivisione”, che ha il compito cruciale di orientare e sostenere i ragazzi nella ricostruzione del loro progetto autonomo di vita. Per la peculiarità del ruolo, gli operatori sono le uniche figure in Comunità che ricevano il sostegno economico della Regione Sardegna.