Al cuore della nostra Comunità c’è l’accoglienza, intesa non solo come pratica di disponibilità umana e di apertura ma anche come esercizio di conoscenza.
Ci piace conoscere le persone, comprendere i valori di cui sono portatrici, impegnarci a promuoverne la formazione. E non facciamo distinzioni fra persone “normali” e non, tra onesti e delinquenti, tra chi ha il dono della fede e chi non è credente, tra chi è nato alle nostre latitudini o all’altro capo della Terra.
Soprattutto, essendo una comunità di recupero, siamo convinti che nessuno nasca “deviante”. Il pensiero di Lombroso è superato da un pezzo: non c’è nessuna propensione naturale alla delinquenza, nessun destino è fissato a priori; ogni persona ha in sé la possibilità di cambiare la propria vita. Devianti o delinquenti si diventa, semmai, a causa di un’educazione distorta e di un ambiente sfavorevole, che nega l’opportunità di vivere del proprio lavoro e progettare una buona vita. Proprio come fa il carcere, scuola di perfezionamento delle devianze.
Ma nonostante il carcere manifesti ogni giorno di più la propria incapacità rieducativa, si continua imperterriti a invocarne di più, nell’illusione di rendere più sicura la società. Più carcere produce invece più devianza, in un circolo vizioso che si alimenta da sé.
È necessario dunque portare l’attenzione su questi temi, promuovere un cambio di prospettiva, di mentalità, di cultura. Ed è questa la ragione per cui il gruppo Cooperazione e Confronto affianca alle azioni rivolte ai ragazzi un insieme di attività culturali che guardano al mondo “di fuori”.
Con queste attività vogliamo alimentare il dibattito sulle cause della devianza giovanile, del disagio sociale, della sofferenza psicologica. Vogliamo promuovere la diffusione di pratiche che favoriscano lo sviluppo di una società più giusta e più sicura. Questo ha fatto della Collina un luogo di dialogo aperto alla riflessione sociale, pedagogica, spirituale. Che ha dato voce alle istanze degli emarginati: detenuti, sofferenti mentali, deprivati sociali, migranti.
In coerenza con questo impegno l’Associazione gestisce, dal 2007, il progetto di accoglienza “Emilio Lussu”. Nello stesso anno ha fondato la casa editrice La Collina, che pubblica la rivista omonima e ha già al suo attivo numerosi volumi tematici.
Per l’impegno nella promozione culturale, e per la vasta biblioteca che accoglie, l’Associazione è stata selezionata, nel 2008, tra i “Presidi del libro in Sardegna”.